venerdì 29 ottobre 2010

1994 - Gasparri su Di Pietro

«Di Pietro è meglio di Mussolini»
(Maurizio Gasparri, 7 maggio 1994)

«Per noi e' un mito»
(Maurizio Gasparri, 23 luglio 1994, Corriere della Sera)



«Io spero nel miracolo: che Di Pietro venga con noi»
(Maurizio Gasparri, 10 ottobre 1995)


«Di Pietro moralista alle vongole»
(Maurizio Gasparri, 26 dicembre 2008, Il Giornale)



«E' stato un corrotto»
(Maurizio Gasparri, 19 maggio 2009, intervento a Ballarò)




«Di Pietro non può non ricordare. Il vero ruolo che ebbe in Mani pulite potrebbe essere ben lontano da quello di personaggio irreprensibile che per anni si è cucito addosso. L'abbiamo sempre sospettato. Ora finalmente escono prove inquietanti. Chi e perché ha tenuto nascosta per tanti anni questa storia?»
(Maurizio Gasparri, 12 febbraio 2010)




1984 - Gasparri e Urso su Berlusconi

«Il finanziere milanese che oggi controlla i tre network, si è in pratica assicurato il monopolio dell' emittenza privata (...). Com' era prevedibile, la libertà incontrollata ha portato alla vittoria del più forte. La lotta si è quindi ridotta a un braccio di ferro tra due ' monopoli' : quello pubblico diretto dalla partitocrazia, e quello privato, sotto l' egida di Berlusconi»

«Occorre partire da questa situazione per ridisegnare il tutto, per far sì che il duopolio non sia accettato come il male minore. E puntare a un assetto legislativo che impedisca l' affermarsi di un sistema centripeto garantendo a tutti un' effettiva libertà d' informazione; libertà che può essere tale soltanto se regolamentata»

(Maurizio Gasparri e Adolfo Urso, saggio "L'età dell'intelligenza", 1984)


Maurizio Gasparri dal 1994 è parlamentare di Alleanza Nazionale e sottosegretario all'Interno del governo Berlusconi I.
Dal 2001 al 2005 è ministro delle Comunicazioni nel governo Berlusconi II.
Dalle elezioni politiche italiane del 2008 è senatore e presidente del gruppo parlamentare Il Popolo della Libertà al Senato della Repubblica. (fonte: Wikipedia)


Adolfo Urso alle  elezioni del 2001 è stato riconfermato come deputato della Casa delle Libertà nella prima circoscrizione del Veneto ed è stato chiamato a far parte del Governo Berlusconi II come viceministro alle Attività Produttive, con delega al Commercio estero.
L'incarico gli viene confermato anche dal Governo Berlusconi III. Mantiene l'incarico fino alle elezioni politiche del 9 aprile 2006 dove è ancora eletto in Veneto.
Urso viene ricandidato nelle liste del Popolo della Libertà nel 2008 e diventa vice ministro per lo sviluppo economico. (fonte: Wikipedia)

martedì 26 ottobre 2010

Presentazione

Non vi abbiamo ancora raccontato cosa vuole essere "Lo stivale smemorato"...
Lo facciamo ora.

Viviamo in un tempo in cui la politica "nostrana" si fa sempre più piccola e irreale, vivendo di proclami autarchici, sterili dichiarazioni d'intenti, battibecchi puerili, macellazione mediatica dell'avversario, autoreferenzialità ai massimi storici, immobilismo sul concreto fronte civile e sociale.
In cui l'informazione o è schierata o non è.
In cui siti e blog di commento, satira e denuncia si moltiplicano nel tentativo talvolta di capire, talvolta di denunciare, talvolta di urlare lo sdegno e la disperazione di chi si sente abbandonato ai suoi problemi.

In questo tempo di rumore e confusione gli italiani, già naturalmente propensi alla perdita della memoria, rischiano di dimenticare parole e fatti utili a identificare e ben conoscere chi ci governa e chi ci chiede il voto.

Siamo qui a dare il nostro minuscolo contributo alla memoria con testimonianze e documenti "nudi", senza commento o interpretazione... anche perché non ce n'è bisogno: a volte la realtà supera di gran lunga la fantasia e lascia... senza parole!

Buona memoria a tutti.

2008 - Mario Borghezio: lezioni di fascismo


“Occorre insistere molto sul lato regionalista del movimento. E’ un buon modo per non essere considerati immediatamente fascisti nostalgici, bensì come una nuova forza regionalista, cattolica, eccetera eccetera… ma, dietro tutto ciò, siamo sempre gli stessi”.

(estratto dal documentario "Ascenseur pour le fachos" prodotto da Canal+)

2008 - Giancarlo Gentilini: "eliminare i bambini"


« Voglio la rivoluzione contro i campi dei nomadi e degli zingari. Io ne ho distrutti due a Treviso. E adesso non ce n'è più neanche uno. Voglio eliminare i bambini dei rom che vanno a rubare agli anziani. Se Maroni ha detto tolleranza zero, io voglio la tolleranza doppio zero. »

(Giancarlo Gentilini, 14 settembre 2008, manifestazione leghista a Venezia)


Gentilini è stato eletto due volte sindaco di Treviso, nel 1994 e nel 1998 e vicesindaco nel 2003 e nel 2008.

lunedì 25 ottobre 2010

2010 - Berlusconi sul Lodo Alfano

«Lodo Alfano? 
Mai chiesto, ma esiste in molti Paesi»
«Non ho mai reclamato alcuna forma di tutela»
(Silvio Berlusconi, 22 ottobre 2010, intervista al quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung)


«Ritengo che una legge che sospenda i processi delle più alte cariche dello Stato mentre adempiono alle loro funzioni istituzionali sia opportuna ed anzi, vista la magistratura con cui abbiamo a che fare, assolutamente indispensabile»
(Silvio Berlusconi, ottobre 2010, intervista rilasciata a Bruno Vespa)



(Silvio Berlusconi, 24 luglio 2008, conferenza stampa con il Primo Ministro maltese Gonzi)

lunedì 18 ottobre 2010

1990 - Feltri sulla Fininvest

“Per quattordici anni, diconsi quattordici anni, la Fininvest ha scippato vari privilegi, complici i partiti: la Dc, il Pri, il Psdi, il Pli e il Pci con la loro stolida inerzia; e il Psi con il suo attivismo furfantesco, cui si deve tra l’altro la perla denominata ‘decreto Berlusconi’, cioè la scappatoia che consente all’intestatario di fare provvisoriamente i propri comodi in attesa che possa farseli definitivamente. Decreto elaborato in fretta e furia nel 1984 ad opera di Bettino Craxi in persona, decreto in sospetta posizione di fuorigioco costituzionale, decreto che perfino in una repubblica delle banane avrebbe suscitato scandalo e sarebbe stato cancellato dalla magistratura, in un soprassalto di dignità, e che invece in Italia è ancora spudoratamente in vigore senza che i suoi genitori siano morti suicidi per la vergogna“.

“Il dottor Silvio di Milano 2, l’amico antennuto del Garofano, pretende tre emittenti, pubblicità pressoché illimitata, la Mondadori, un quotidiano e alcuni periodici. Poca roba. Perché non dargli anche un paio di stazioni radiofoniche, il bollettino dei naviganti e la Gazzetta ufficiale, così almeno le leggi se le fa sul bancone della tipografia?“

(Vittorio Feltri, editoriale de L’Europeo, 11 agosto 1990 - dopo l’approvazione della legge Mammì)

1998 - La Padania su Berlusconi

Una serie di articoli di "La Padania", quotidiano della Lega Nord, che tra maggio e agosto del 1998 accusavano apertamente e violentemente Silvio Berlusconi di legami con le mafie:
Padania del 05-05-1998 pagina 6

Padania del 02-07-1998 pagina 15
Padania del 07-07-1998 pagina 13

Padania del 08-07-1998 pagina 1
Padania del 08-07-1998 pagina 2
Padania del 08-07-1998 pagina 
Padania del 08-07-1998 pagina 4
Padania del 13-06-1998 pagina 1
Padania del 19-08-1998 pagina 2
Padania del 22-07-1998 pagina 5
Padania del 30-08-1998 pagina 2





















Ringrazio Alain.it per il materiale e rimando direttamente al sito per il download delle scansioni.


Capezzone, segretario dei Radicali Italiani sulle leggi ad personam di Berlusconi,14 novembre 2003

«Tre anni fa i Radicali proposero tre referendum che avrebbero cambiato il sistema giudiziario. Ci fu chi si oppose legittimamente, ma Berlusconi invitò a non votare perché tanto lui avrebbe fatto le riforme. In questi tre anni non è stato fatto nulla, solo leggi di interesse personale, che non funzioneranno e che molto probabilmente verranno dichiarate incostituzionali».

domenica 17 ottobre 2010

Daniele Capezzone Roma 14 Gennaio 2006



Capezzone quando era ateo e contro 8x1000
Capezzone quando era pro spinelli
Capezzone quando era contro i leader della destra (di cui ora è portavoce)
Capezzone e tanto altro quando la pensava RADICAMENTE diverso da oggi.

sabato 16 ottobre 2010

1992 - Carlo Giovanardi su Antonio Di Pietro

"Caro Di Pietro, sento il dovere di ringraziarLa per la professionalità ed il senso della misura con il quale conduce la difficile inchiesta a Lei affidata. Voglio esprimerLe la piena solidarietà per la coraggiosa azione Sua e dei Suoi colleghi, perché sappia che all'interno del cosiddetto Palazzo, ai piani alti come ai piani bassi, c'è chi fa il tifo per Lei. Perché, come giustamente Lei ha affermato in una intervista, il problema non è quello di criminalizzare entità astratte come i partiti: qui si tratta di aiutare gli onesti e le persone per bene, che sono in tutti i partiti, a difendersi dall'aggressione dei disonesti che con il malaffare lucrano ingenti risorse, parti delle quali vengono investite per comprare consenso politico e via così in una spirale perversa. Ed inevitabilmente, come insegnano gli economisti, la moneta cattiva scaccia quella buona. Finché qualcuno, provvidenzialmente, non toglie dalla circolazione i falsari. Grazie dunque per il Suo impegno da un deputato Dc che assieme a tantissimi colleghi crede sia ancora possibile dimostrare che non è da ingenui avere fiducia nelle istituzioni. Cordiali saluti, on. Carlo Giovanardi".
(Lettera aperta inviata il 20 maggio 1992, tramite l'agenzia "Centralità - Area Forlani", dal deputato DC Carlo Giovanardi al PM Antonio Di Pietro)


"Le dichiarazioni di Di Pietro (che aveva detto di aver colpito la parte cattiva della Dc, ndr) sono vergognose, nel ricordo delle centinaia di esponenti politici Dc di tutti i livelli, massacrati dai magistrati". (Carlo Giovanardi, Udc, 19 novembre 2006).


Nel 1997 Giovanardi scrive "Storie di straordinaria ingiustizia. Arrestati, infangati e prosciolti"


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2004 - Daniele Capezzone

(Capezzone a proposito della sentenza di condanna nei confronti di Marcello Dell’Utri, 11 dicembre 2004)

«In nessun paese al mondo avremmo un premier così. Per essere chiaro, voglio prescindere dall’esito dei processi di ieri e di oggi, e perfino, se possibile, dalla rilevanza penale dei fatti che sono emersi. Ma è però incontrovertibile che Silvio Berlusconi, prescrizione o no, abbia pagato o fatto pagare magistrati. Così come da Palermo, quale che sia la qualificazione giuridica di questi fatti, emergono fatti e comportamenti oscuri di cui qualcuno, Berlusconi in testa, dovrà assumersi la responsabilità politica».

Daniele Capezzone è stato segretario dei Radicali Italiani (2001-2006) e deputato della Rosa nel Pugno (2006-2008).
Dal 2008 è portavoce di Forza Italia e poi Pdl.

venerdì 15 ottobre 2010

1995 - Berlusconi su Bossi



Oggi Umberto Bossi è ministro del Governo Berlusconi IV.

1994 - Paolo Bonaiuti su Silvio Berlusconi

“Dal pulpito di Rete 4 è stata impartita ieri sera una lezione di intolleranza. Proprio mentre infuria la polemica su quanto sia favorito rispetto ai concorrenti un candidato alle elezioni che possiede tre reti televisive, l’invito di Emilio Fede a cacciare Indro Montanelli perché troppo autonomo è il primo esempio pratico del livello di ‘indipendenza’ che potrebbe crearsi all’interno dell’impero di Berlusconi. Questo episodio moltiplica l’inquietudine, perché lascia capire quanto potrebbe essere forzatamente massiccio e compatto il sostegno al Cavaliere degli organi di informazione del gruppo. Guai a chi si azzardasse a uscire, anche per un attimo, dal coro. La durezza dell’intervento, preannunciato proprio perché avesse maggiore risonanza, mostra lontane tentazioni da Minculpop e lascia sbigottiti” (Paolo Bonaiuti, Il Messaggero, editoriale dal titolo “Va in onda la liberaldemocrazia”, 7 gennaio 1994.

Bonaiuti era allora vicedirettore del Messaggero.
Dal 1996 fino ad oggi, è portavoce di Berlusconi.