giovedì 2 dicembre 2010

Il governo sulla cultura



(Renato Brunetta, Gubbio, 11 settembre 2009)


«...non è che la gente la cultura se la mangia»
(Giulio Tremonti, 8 ottobre 2010, Rivolgendosi a Sandro Bondi)

«Vado a farmi un panino alla cultura. Inizio dalla Divina Commedia»
(Giulio Tremonti, 14 ottobre 2010, Roma)



«In questa sede è stato presentato uno studio della European House – Ambrosetti che, incrociando una serie molto ampia di dati, e sfruttando un nuovo indice chiamato Florens index, ha dimostrato in maniera scientifica che – con buona pace del ministro – la cultura dà da mangiare (o che la gente mangia cultura, o che con la cultura si mangia). Facciamo parlare i dati della ricerca. Per ogni di euro investito nel settore culturale, l’impatto (diretto, indiretto e indotto) sul sistema economico è di 2,49 euro. Scomponendo nel dettaglio il dato, di questi 2,49 euro 1,15 sono trattenuti all’interno del settore culturale, 0,62 vengono generati nell’industria manifatturiera, 0,16 nei trasporti, 0,12 nel commercio, 0,09 nell’industria non manifatturiera, 0,04 nelle costruzioni, 0,02 nel settore ricettivo (alberghi e ristoranti), 0,01 nell’agricoltura. E non è finita. Lo studio calcola gli effetti dell’investimento culturale anche sull’occupazione. Risultato: per ogni incremento di una unità di lavoro nel settore culturale, l’incremento totale sulle unità di lavoro del sistema economico è di 1,65. Di cui 1,10 trattenute all’interno del settore culturale, 0,13 generati nell’industria manifatturiera, 0,07 nei trasporti e nel commercio, 0,04 nell’agricoltura, 0,03 nelle costruzioni e 0,02 nell’industria non manifatturiera e nel settore degli alberghi e della ristorazione.

»



(Famiglia Cristiana, 22 novembre 2010)






martedì 9 novembre 2010

2000 - Mastella e Cuffaro testimoni di nozze di Campanella, mafioso e ora pentito


Nel 2000 fu, insieme a Salvatore Cuffaro, testimone di nozze del braccio destro di Bernardo ProvenzanoFrancesco Campanella, l'uomo che fornì a Provenzano i documenti falsi per andare in Francia a operarsi alla prostata. Campanella era il segretario dei giovani dell'UDEUR.
(Fonte Wikipedia)

venerdì 5 novembre 2010

1996 - Angelino Alfano al matrimonio della figlia del boss Croce Napoli

«Io non ho mai partecipato a matrimoni di mafiosi o dei loro figli, non conosco la sposa, Gabriella, né ho mai sentito parlare del signor Croce Napoli che lei mi dice essere stato capomafia di Palma di Montechiaro»
«Non ho nessuna memoria o ricordo di questo matrimonio, attenti a pubblicare notizie del genere»
(Angelino Alfano, dichiarazione a Repubblica, 5 febbraio 2002)

«Adesso ricordo, adesso che ho appreso altri particolari su quel matrimonio, ricordo di esserci stato, ma su invito dello sposo e non della sposa»
(Angelino Alfano, dichiarazione a Repubblica, 6 febbraio 2002)


1983 - Renato Schifani è avvocato di Giovanni Bontate

"Nel 1983 Giovanni Bontate, l'uomo più ricco di Cosa Nostra, si affidò a un legale palermitano ancora poco noto. Che lo difese fino alla Cassazione. Era il futuro presidente del Senato. 
[...]
L'avvocato non si è mai occupato delle questioni penali, ma soltanto di contestare il sequestro dei beni ed impedire che venissero confiscati. Per quasi cinque anni ha assistito il boss, studiandone le proprietà per sostenere con minuziosi interventi la legittimità delle sue ricchezze e soprattutto cercando di dimostrare i limiti dell'attività degli investigatori. "

(L'espresso, "Schifani avvocato di mafia", 4 novembre 2010)

venerdì 29 ottobre 2010

1994 - Gasparri su Di Pietro

«Di Pietro è meglio di Mussolini»
(Maurizio Gasparri, 7 maggio 1994)

«Per noi e' un mito»
(Maurizio Gasparri, 23 luglio 1994, Corriere della Sera)



«Io spero nel miracolo: che Di Pietro venga con noi»
(Maurizio Gasparri, 10 ottobre 1995)


«Di Pietro moralista alle vongole»
(Maurizio Gasparri, 26 dicembre 2008, Il Giornale)



«E' stato un corrotto»
(Maurizio Gasparri, 19 maggio 2009, intervento a Ballarò)




«Di Pietro non può non ricordare. Il vero ruolo che ebbe in Mani pulite potrebbe essere ben lontano da quello di personaggio irreprensibile che per anni si è cucito addosso. L'abbiamo sempre sospettato. Ora finalmente escono prove inquietanti. Chi e perché ha tenuto nascosta per tanti anni questa storia?»
(Maurizio Gasparri, 12 febbraio 2010)




1984 - Gasparri e Urso su Berlusconi

«Il finanziere milanese che oggi controlla i tre network, si è in pratica assicurato il monopolio dell' emittenza privata (...). Com' era prevedibile, la libertà incontrollata ha portato alla vittoria del più forte. La lotta si è quindi ridotta a un braccio di ferro tra due ' monopoli' : quello pubblico diretto dalla partitocrazia, e quello privato, sotto l' egida di Berlusconi»

«Occorre partire da questa situazione per ridisegnare il tutto, per far sì che il duopolio non sia accettato come il male minore. E puntare a un assetto legislativo che impedisca l' affermarsi di un sistema centripeto garantendo a tutti un' effettiva libertà d' informazione; libertà che può essere tale soltanto se regolamentata»

(Maurizio Gasparri e Adolfo Urso, saggio "L'età dell'intelligenza", 1984)


Maurizio Gasparri dal 1994 è parlamentare di Alleanza Nazionale e sottosegretario all'Interno del governo Berlusconi I.
Dal 2001 al 2005 è ministro delle Comunicazioni nel governo Berlusconi II.
Dalle elezioni politiche italiane del 2008 è senatore e presidente del gruppo parlamentare Il Popolo della Libertà al Senato della Repubblica. (fonte: Wikipedia)


Adolfo Urso alle  elezioni del 2001 è stato riconfermato come deputato della Casa delle Libertà nella prima circoscrizione del Veneto ed è stato chiamato a far parte del Governo Berlusconi II come viceministro alle Attività Produttive, con delega al Commercio estero.
L'incarico gli viene confermato anche dal Governo Berlusconi III. Mantiene l'incarico fino alle elezioni politiche del 9 aprile 2006 dove è ancora eletto in Veneto.
Urso viene ricandidato nelle liste del Popolo della Libertà nel 2008 e diventa vice ministro per lo sviluppo economico. (fonte: Wikipedia)

martedì 26 ottobre 2010

Presentazione

Non vi abbiamo ancora raccontato cosa vuole essere "Lo stivale smemorato"...
Lo facciamo ora.

Viviamo in un tempo in cui la politica "nostrana" si fa sempre più piccola e irreale, vivendo di proclami autarchici, sterili dichiarazioni d'intenti, battibecchi puerili, macellazione mediatica dell'avversario, autoreferenzialità ai massimi storici, immobilismo sul concreto fronte civile e sociale.
In cui l'informazione o è schierata o non è.
In cui siti e blog di commento, satira e denuncia si moltiplicano nel tentativo talvolta di capire, talvolta di denunciare, talvolta di urlare lo sdegno e la disperazione di chi si sente abbandonato ai suoi problemi.

In questo tempo di rumore e confusione gli italiani, già naturalmente propensi alla perdita della memoria, rischiano di dimenticare parole e fatti utili a identificare e ben conoscere chi ci governa e chi ci chiede il voto.

Siamo qui a dare il nostro minuscolo contributo alla memoria con testimonianze e documenti "nudi", senza commento o interpretazione... anche perché non ce n'è bisogno: a volte la realtà supera di gran lunga la fantasia e lascia... senza parole!

Buona memoria a tutti.